I tarli sono coleotteri xilofagi che si nutrono prevalentemente della polpa del legno. Il tarlo è un’insetto di forma cilindrica con colorazione marrone scuro e può raggiungere una lunghezza che varia tra i 3 e i 5 mm.

“Tarlo è il nome generico con cui vengono chiamati questi insetti che provocano fori nel legno grezzo o lavorato e nei tronchi di piante morte o ancora viventi”

Ciclo vitale dei tarli

Le condizioni di temperatura minima necessaria all’accrescimento del tarlo del legno è di 13-14 °C e l’umidità relativa deve essere superiore al 50%.

Le femmine depongono tra le 20 e le 60 uova all’interno di vecchi fori di sfarfallamento o anche in fessurazioni del legno.

Dopo circa 5 settimane le larve appena schiuse scavano gallerie dal diametro di appena 2 mm, dove si fermeranno fino a metamorfosi completa.

In primavera o autunno, quando la larva raggiunge la forma adulta fuoriesce dal legno per sfarfallare all’esterno, lasciando dei caratteristici fori, dal diametro di 2 mm circa, indicativi del suo passaggio.

Di cosa si nutrono

I tarli si nutrono di cellulosa, emicellulosa e lignina che sono sostanze organiche molto complesse digeribili grazie a potenti enzimi. Le larve invece si nutrono di cellulosa ed amido, e depositano fibre di legno ed escrementi, ovvero il “rosume”.

Pericolosità dei tarli

Quando sulla superficie legnosa notiamo i fori, significa che lo sviluppo è già terminato ed all’interno del legno restano soltanto gallerie vuote che indeboliscono e minacciano l’integrità della mobilia o altri manufatti.

I danni provocati dai tarli, in base alla gravità possono rivelarsi soltanto estetici, quando sono provocati esclusivamente da piccoli fori di sfarfallamento, nel peggiore dei casi tuttavia diventano strutturali quando le gallerie scavate riducono notevolmente la stabilità del legno interessato.

Sarà dunque necessario, intervenire tempestivamente prima che l’attività dei tarli comprometta irreversibilmente la struttura infestata.

Specie di tarli

I tarli che attaccano il legname in opera (carpenteria, boiserie e mobilio) in Italia si suddividono sostanzialmente in 3 grandi gruppi:

Disinfestazioni Ecocompatibili

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Come eliminare i tarli

Una volta stabilita, tramite un accurato monitoraggio ispettivo, la natura e l’entità dell’infestazione sul legno attaccato, le metodologie e le tecniche per eliminare i tarli adottate da Gruppo Indaco, si articolano in funzione della tipologia di insetto da combattere e dall’oggetto interessato:

Mantenimento del risultato

Il mantenimento del risultato nel tempo viene ottenuto mediante spennellatura o spruzzatura di specifico prodotto anti tarlo per impedire eventuali re infestazioni.

Poiché col tempo l’anti tarlo si ossida, è opportuno che l’intervento di spennellatura venga ripetuto ogni due anni.

“I tarli causano i maggiori danni alle strutture, al mobilio ed ai beni artistici-culturali.”